Musica e letteratura dalla Bulgaria. Note da una grande festa

È natale e, attorno all’albero e al presepe, fiocca – insieme alla neve – tutta una poliedrica letteratura dai mille colori e dalle molteplici lingue. Ed è divertente tuffarsi nelle mille declinazioni della natività che sempre più affollano i mercatini etnici e ci offrono la stessa storia da un differente angolo visuale.

Mercatini e non solo. Uno degli appuntamenti più classici di questo periodo è, infatti, quello con i concerti. Ebbene, l’altro giorno ci è capitato di assistere a una serata a tema all’Ambasciata Bulgara a Roma. Una vera sorpresa. Che questo paese balcanico che si distende fra Romania, Mar Nero, Serbia, Macedonia, Grecia e Turchia abbia tradizionalmente una vocazione per la musica e un vero e proprio culto per la voce umana, è dato risaputo: da Boris Christoff al Mistero delle Voci Bulgare, la letteratura è decisamente vasta. Quello che colpisce in un concerto dal vivo è pertanto il calore, la passione, l’ironia, la profonda personalità con cui questo popolo ha saputo far propria la grande letteratura musicale natalizia. Da Let is snow al più tradizionale Adeste Fideles, tra jazz e la più tradizionale letteratura lirica. Sul palco, anche se un palco vero e proprio non era, tre divi direttamente da Sofia: Edelina Kaneva, Orlin Pavlov e Orlin Goranov. Non poteva mancare un omaggio alla lirica vera e propria, offerto dagli allievi dell’Accademia Boris Christoff: Jana Kostova, Vessela Yaneva, Lilia Ilieva, Bozhidar Bozhkilov.

Proprio in queste note, riscopriamo le comuni radici che hanno certamente, nella musica, un collante prodigioso.

Presentazione libro Il Malacologo

Martedì sera, alle 19.30, ospiteremo la presentazione de #Ilmalacologo, scritto da Lorenza Raponi e pubblicato da Rubettino. Abbiamo conosciuto Lorenza

In tour.

“Da quando faccio formazione, nessuno mai ha definito così bene un opposto” “Grazie a te che dedichi la vita, come

Nero su La Repubblica di oggi

Ci siamo svegliati così, stamattina. Un messaggio e la sorpresa di un’uscita sul giornale. La copertina del “nostro” nuovo titolo