Come ti è venuta l’idea di questo posto? Perché? Come hai fatto a creare una cosa proprio così, come la volevamo noi? Una cosa di cui avevamo bisogno e nel quartiere non c’era? Quando mi si rivolgono così, io schiarisco la voce e racconto una storia. Era il 2012, forse autunno inoltrato. Eravamo sei, chi sul divano, chi per terra e parlavamo. “Ci vorrebbe un posto. Un luogo dove poter andare con i figli. Un posto dove puoi stare, magari in compagnia di altre mamme con bambini”. “Un posto dove loro giocano e tu ti rilassi”. “Sì e magari ti bevi una birra”. “Eh, infatti. E magari trovi pure un parrucchiere che ti fa la piega”. “Magari, giusto!”.  “Vabbé, ma sono sogni. Che senso ha un posto così?”. “Ha un senso per noi: sai quante mamme lo vorrebbero?”. “È vero, ma poi, voi, in fondo” aggiungeva l’inconsapevole libraia “non avete mai avuto paura di restare sole? Sole tutto il giorno, a casa, con un nanerottoloassorbitutto? È stata una scelta, una cosa meravigliosa. Lo abbiamo voluto, deciso, cercato però, ecco, però, io non ho paura a dire che non posso essere solo mamma. Davvero, non ce la faccio, sclero. Dico sul serio. Per me è prezioso vedervi, sentirci. Per me è importante uscire e fare due passi, vedere altra gente, magari adulta. No, davvero non si può stare in casa, tutto il giorno in pigiama. Sì, ci vorrebbe un posto. Comodo, vicino a casa, magari con fasciatoio e scalda biberon.”. (Tratto da Finché un giorno, Come cambiar vita a quarant’anni e stare da favola in mezzo alle favole, Edizioni Efesto).
È arrivata così, cinque anni fa la prima intuizione di questa libreria. È spuntata tra i dialoghi intimi delle mamme, tra i pomeriggi dell’attesa e quelli della sorpresa. È iniziata da una testa e una pancia, da un’amicizia al consultorio, da un’esigenza e un bisogno. È partita in sordina, tra una poppata e una nottata, tra una lettura in braccio e una risata. Erano i tempi delle neo mamme, dei neonati e delle domande. Erano i tempi dilatati dei primi mesi, i tempi confusi degli inizi, i tempi emozionanti e faticosi di una nuova vita. Poi è arrivato il resto: le prime parole, i primi passi, il nido, gli amici, le feste, i capricci e i sorrisi. Oggi che le candeline sono cinque e se le spegne da solo, che la libreria è la sua seconda casa, che le letture sono continue e le domande serrate, non posso che scrivere un post qui, tra voi, per augurare buon compleanno a chi, di tutto questo è stato ed è origine e spunto, esigenza e ispirazione, palestra e realizzazione. 

Presentazione libro Il Malacologo

Martedì sera, alle 19.30, ospiteremo la presentazione de #Ilmalacologo, scritto da Lorenza Raponi e pubblicato da Rubettino. Abbiamo conosciuto Lorenza

In tour.

“Da quando faccio formazione, nessuno mai ha definito così bene un opposto” “Grazie a te che dedichi la vita, come

Nero su La Repubblica di oggi

Ci siamo svegliati così, stamattina. Un messaggio e la sorpresa di un’uscita sul giornale. La copertina del “nostro” nuovo titolo